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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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I doveri, II, 22
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originale
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[22] Male enim se res habet, cum quod virtute effici debet, id temptatur pecunia. Sed quoniam non numquam hoc subsidium necessarium est, quemadmodum sit utendum eo dicemus, si prius iis de rebus, quae virtuti propriores sunt, dixerimus. Atque etiam subiciunt se homines imperio alterius et potestati de causis pluribus. Ducuntur enim aut benivolentia aut beneficiorum magnitudine aut dignitatis praestantia aut spe sibi id utile futurum aut metu ne vi parere cogantur aut spe largitionis promissisque capti aut postremo, ut saepe in nostra re publica videmus, mercede conducti.
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traduzione
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22. E' male, difatti. quando si ottiene col denaro quello che si dovrebbe ottenere con la virt?. Ma poich? questo mezzo ? talvolta necessario, dir? in quale modo ci si debba servire di esso, dopo aver parlato di quelle azioni che sono pi? vicine alla virt?. [Inoltre gli uomini si sottomettono al volere e al potere di un altro uomo per pi? d'un motivo; sono spinti a ci? o dalla benevolenza o dalla grandezza dei benefici, o dalla superiorit? del rango sociale o dalla speranza di ottenere qualche utile o per paura d'essere costretti ad obbedire con la violenza o allettati dalla speranza d'un donativo e da varie promesse o, infine, indotti dal denaro, come spesso abbiamo visto nel nostro Stato.]
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